Il vino, la Nuova Etichetta e il Consumatore un trittico da equilibrare
Evento organizzato dalla Confraternita della Vite e del Vino del Veneto Orientale e del Friuli Venezia Giulia Ingresso libero con …
Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia
Due percorsi, uno triennale e un’altro magistrale, per preparare al meglio gli studenti.
Opportunità di lavoro all’interno dell’università, per una costante formazione alla ricerca.
I laboratori del CIRVE eseguono attività per utenti dell’Ateneo e per soggetti esterni.
L’attività di internazionalizzazione del CIRVE verso istituzioni ed aziende a livello globale.
CIRVE è leader in Italia nell’ambito della ricerca e della formazione nel settore della viticoltura ed enologia grazie al team di ricercatori qualificati, ai Progetti di sperimentazione innovativi, alle attività di formazione come i corsi Master, le Summer school, i programmi Erasmus e i Workshops internazionali.
Il CIRVE è stato istituito dall’Università di Padova nel 2005 per sviluppare e coordinare ricerche di base e applicate e favorire la formazione nei settori della viticoltura e dell’enologia. L’approccio multidisciplinare integra aspetti tecnici, economici e istituzionali. Nel corso degli anni ha consolidato numerose collaborazioni scientifiche e didattiche con istituzioni universitarie e con altri enti di ricerca nazionali ed esteri.
Una delle missioni del Centro è quella di promuovere e valorizzare il Sistema di Internazionalizzazione tra gli studenti, i professori, ed il gruppo di ricerca al fine di mettere a disposizione il know-how necessario per essere competitivi nel mercato globale. Il CIRVE svolge attività di alta formazione presso la sede in Conegliano, dove sono attivi il corso di laurea triennale in scienze e tecnologie viticole ed enologiche e il primo anno della laurea magistrale interateneo (in collaborazione con l’Università di Udine, l’Università di Verona e la Libera Università di Bolzano) in viticoltura, enologia e mercati vitivinicoli.
Grazie ai rapporti sistematici con gli enti territoriali, mantiene una posizione primaria nella definizione e nell’influenza delle scelte strategiche della Viticoltura ed Enologia Italiana. Fin dalla sua fondazione il CIRVE si è qualificato in Veneto come un interlocutore privilegiato degli enti territoriali, delle organizzazioni di settore e delle aziende, fornendo supporto scientifico, servizi tecnici e attività di formazione continua. Le competenze multidisciplinari del CIRVE sono state messe a disposizione anche delle istituzioni agricole nazionali ed europee in occasione dei momenti di svolta del quadro delle politiche di settore.
Il CIRVE è membro dell’IVES (International Viticulture & Enology Society), una organizzazione no-profit di primo piano che si occupa della disseminazione scientifica su temi riguardanti la viticoltura e l’enologia.
Sul sito dell’ IVES si possono reperire articoli tecnici (anche in italiano) e scientifici riguardanti la viticoltura e l’enologia.
Il Campus propone una offerta didattica completa nel campo della Viticultura e dell’Enologia, che si qualifica per la consistente attività scientifica e di ricerca sviluppata negli anni dal Centro Interdipartimentale per la Ricerca Viticola ed Enologica (CIRVE) dell’Università di Padova.
Articoli scientifici e contenuti di carattere divulgativo pubblicati di recente da ricercatori afferenti al CIRVE, anche in collaborazione con altri enti ed istituzioni.
Le relazioni biochimiche e molecolari tra i fitoplasmi e i loro ospiti rimangono in gran parte inesplorate. Altrettanto sconosciuto è un aspetto interessante dell’interazione patogeno-pianta chiamato “recovery”, che consiste nella remissione spontanea dei sintomi in piante precedentemente sintomatiche. Le piante “recovered” sviluppano meccanismi di resistenza correlati a cambiamenti ultrastrutturali e biochimici nei tubi cribrosidel floema. Abbiamo scoperto che nelle piante “recovered” il livello di trascrizione dei trasportatori di saccarosio dell’invertasi di parete era maggiore nelle foglie di viti “recovered” rispetto a quelle sane. Le piante “recovered” sembrano aver acquisito cambiamenti strutturali e molecolari che portano ad un aumento della capacità di trasporto del saccarosio che sta alla base della attivazione dei processi di difesa.
The biochemical and molecular relationships between phytoplasmas and their hosts remain largely unexplored. Equally unknown is an interesting aspect of the pathogen–plant interaction called “recovery,” which is a spontaneous remission of symptoms in previously symptomatic plants. Recovered plants develop resistance mechanisms correlated with ultrastructural and biochemical changes in the sieve elements. Here we reported that in recovered plants the transcript level of sucrose synthase was similar to healthy plants, whereas sucrose transporters as well as cell wall invertase were expressed to a greater degree in recovered leaves than in healthy ones. Recovered plants seem to acquire structural and molecular changes leading to increases in sucrose transport ability and defense signaling.
Recovery from stolbur disease in grapevine involves changes in sugar transport and metabolism.
ono state confrontate foglie di viti sane, infettate con il fitoplasma associato a Bois Noir e “recovered”, sia in presenza (fine estate) che in assenza (fine primavera) di sintomi. Sono stati valutati i contenuti di salicilato e jasmonato, nonché l’espressione di geni coinvolti nella loro biosintesi, “signalling” e modalità di azione. L’attivazione dell’intera via di “signalling” del jasmonato nelle piante recovered suggerisce la potenziale importanza delle difese regolate da questo ormone nella prevenzione delle infezioni da fitoplasma e del conseguente sviluppo della malattia del Bois Noir in vite. Pertanto, il “recovery” potrebbe essere ottenuto e mantenuto nel tempo prevenendo l’attivazione dei geni di difesa associati alla segnalazione del salicilato e attivando la segnalazione del jasmonato e altre risposte di difesa.
Leaves from healthy, bois noir-diseased and bois noir-recovered grapevines were compared, both in the presence (late summer) and absence (late spring) of bois noir symptoms on the diseased plants. Analyses of salicylate and jasmonate contents, as well as the expression of genes involved in their biosynthesis, signalling and action, were evaluated. The activation of the entire jasmonate signalling pathway in recovered plants suggests the potential importance of jasmonate-regulated defences in preventing bois noir phytoplasma infections and the subsequent development of bois noir disease. Thus, recovery could be achieved and maintained over time by preventing the activation of defence genes associated with salicylate signalling and by activating jasmonate signalling and other defence responses.
Jasmonate-mediated defence responses, unlike salicylate-mediated responses, are involved in the recovery of grapevine from bois noir disease.
In questo lavoro è stato utilizzato un approccio innovativo per ottenere protezione specifica dai patogeni della vite. Utilizzando l’approccio “yeast two-hybrid” e la cellulosa sintasi 2 di P. viticola (PvCesA2), come enzima bersaglio, abbiamo esaminato una libreria combinata di peptidi a 8 aminoacidi con l’obiettivo di identificare peptidi potenzialmente in grado di inibire PvCesa2. Abbiamo dimostrato che l’aptamero peptidico NoPv1 impedisce la formazione del tubetto germinativo di P. viticola, bloccando il processo infettivo sulle foglie della vite, senza influenzare la crescita di organismi non-bersaglio e senza essere tossico per le cellule umane.
In this work, an innovative approach to obtain specific pathogen protection for grapevine has been provided. By using the yeast two-hybrid approach and the P. viticola cellulose synthase 2 (PvCesA2), as target enzyme, we screened a combinatorial 8 amino acid peptide library with the aim to identify interacting peptides, potentially able to inhibit PvCesa2. We demonstrate that the NoPv1 peptide aptamer prevents P. viticola germ tube formation and grapevine leaf infection without affecting the growth of non-target organisms and without being toxic for human cells.
NoPv1: a synthetic antimicrobial peptide aptamer targeting the causal agents of grapevine downy mildew and potato late blight.
Una nuova malattia della vite, denominata “Grapevine leaf mottling and deformation” è associata al virus del Pinot gris (GPGV). Utilizzando tecniche molecolari e di immuno-microscopia elettronica abbiamo dimostrato che il virus causa cambiamenti significativi nell’ultrastruttura del reticolo endoplasmico (ER). Sono state eseguite nuove analisi attraverso microscopia elettronica a scansione a fascio ionico focalizzato (FIB-SEM) in tessuti fogliari di vite per dettagliare l’organizzazione tridimensionale dell’ER deformato e il suo rimodellamento dovuto alla replicazione del virus.
Grapevine leaf mottling and deformation is a novel grapevine disease that has been associated with grapevine Pinot gris virus (GPGV). Using molecular and immuno-electron microscopy approaches, we demonstrated that the virus causes significant changes in the endoplasmic reticulum (ER) ultrastructure. Novel analyses using focussed ion-beam scanning electron microscopy (FIB-SEM) were performed in grapevine leaf tissues to detail the three-dimensional organisation of the deformed ER and its remodelling due to virus replication.
Gimme shelter: three-dimensional architecture of the endoplasmic reticulum, the replication site of grapevine Pinot gris virus.
Utilizzando una strategia di sintesi versatile, è stato possibile ottenere un analogo idrosolubile di tricogina di Trichoderma, a lunghezza ridotta. Sebbene la tricogina naturale fosse inattiva contro i patogeni fungini delle piante, tre analoghi, a concentrazioni micromolari, hanno ridotto significativamente i sintomi indotti da Botrytis cinerea su foglie di fagiolo comune e di vite e sugli acini d’uva maturi, senza effetti fitotossici visibili.
Using a versatile synthetic strategy, a water-soluble analogs of the short-length peptaibol trichogen was produced. Although natural trichogin was inactive against fungal plant pathogens, three analogs completely inhibited fungal growth at low micromolar concentrations. The most effective peptides significantly reduced disease symptoms by Botrytis cinerea on common bean and grapevine leaves and ripe grape berries without visible phytotoxic effects.
Targeted amino acid substitutions in a Trichoderma peptaibol confer activity against fungal plant pathogens and protect host tissues from Botrytis cinerea infection.
In questo lavoro si è dimostrata l’efficacia antiperonosporica di un fitocomplesso ad alto contenuto in acido rosmarinico, ottenuto da una linea cellulare selezionata di Salvia officinalis, su dischetti fogliari di vite. Le tecniche di colture cellulari potrebbero quindi essere sfruttate per produrre pesticidi più sicuri.
This work demonstrates the efficacy against downy mildew of a phytocomplex with a high content of rosmarinic acid, obtained from a selected cell line of Salvia officinalis, on grapevine leaf discs. Cell culture techniques could therefore be exploited to produce safer pesticides.
A phytocomplex obtained from Salvia officinalis by cell culture technology effectively controls the grapevine downy mildew pathogen Plasmopara viticola
Specie appartenenti al genere Trichoderma producono metaboliti secondari, come i peptidi peptaibolici, con diverse attività biologiche. In questo lavoro, viene dimostrata l’attività antiperonosporica, in laboratorio e pieno campo, di alcuni peptaibolici analoghi alla tricogina, ottenuti per via sintetica e resi solubili in acqua.
Species belonging to the genus Trichoderma produce secondary metabolites, such as peptaibols, with different biological activities. In this work, we demonstrated the effectiveness of some water-soluble peptides, analogs of the peptaibol trichogin, against the downy mildew pathogen, Plasmopara viticola, in lab and open field.
Peptide analogs of a Trichoderma peptaibol effectively control downy mildew in the vineyard
Questo lavoro descrive un nuovo approccio metodologico per la selezione e identificazione di composti tiolici presenti in matrici agroalimentari complesse. Questa metodologia può essere applicata allo studio dei composti solforati presenti nell’uva e nel vino, che possono condizionare le proprietà organolettiche del prodotto finale.
This work describe a novel methodological approach to isolate and identify unknown thiol compounds from agrifood products. This approach may be applied to search for sulfur compounds from grapes and wine, which have the potential to alter organoleptic properties of the final product.
A novel HPLC-MS/MS approach for the identification of biological thiols in vegetables.
In questo lavoro è evidenziata l’importanza della regolazione degli stati redox cellulari nella risposta agli stress ambientali, funzionale al mantenimento delle funzioni fisiologiche della pianta.
This paper highlights the importance of redox state regulation in the plant response to environmental stress, which is functional to the maintenance of physiological functions in plants.
Reactive Oxygen Species (ROS) and Reactive Nitrogen Species (RNS) in Plants– maintenance of structural individuality and functional blend
Questo articolo descrive la capacità delle piante di assorbire composti perfluoroalchilici (PFAS) e di accumularli nei vari organi. Attraverso analisi biochimiche e fisiologiche e tecniche di indagine proteomica e metabolomica, vengono descritti i cambiamenti a livello metabolico indotti da questi contaminanti ambientali, che costituiscono una problematica ambientale di particolare rilevanza nella regione Veneto.
This paper describes the ability of plants to take up perfluoroalkyl compounds (PFAS) and accumulate them in different organs. By means of biochemical and physiological analyses, and proteomic and metabolomic techniques, we describe metabolic changes induced by these environmental contaminants, that currently represent a major environmental challenge, particularly relevant in the Veneto region.
Perfluorinated alkyl substances affect the growth, physiology and root proteome of hydroponically grown maize plants.
L’articolo illustra le risposte metaboliche delle piante alla carenza di Ferro (Fe) e zinco (Zn) e il potenziale ruolo dell’espressione dei geni IRT1, FRO1 and Ferritin 1 valutata con l’analisi proteomica nell’assorbimento di Fe e Zn in condizioni di carenza.
The paper illustrates the plant metabolic responses to Iron (Fe) and zinc (Zn) stress and the potential of IRT1, FRO1 and Ferritin 1 genes in uptake/transport and signalling of Fe and Zn deficiency in plants.
Fe and Zn stress induced gene expression analysis unraveled mechanisms of mineral homeostasis in common bean (Phaseolus vulgaris L.)
L’articolo illustra la potenzialità dell’analisi proteomica per la comprensione degli effetti della simbiosi piante/rizobio sulla produzione del flavonoide naringenina.
The paper shows the potential of proteomics in the elucidation the role of rhizobia symbiosis on plant synthesis of the flavonoid naringenin.
Quantitative analysis of the naringenin-inducible proteome in Rhizobium leguminosarum by isobaric tagging and mass spectrometry.
L’articolo illustra una metodologia rapida e sensibile per la rilevazione di protein nei vini per prevenire reazioni di consumatori allergici a specifiche proteine.
The paper envisages the problem of detection of residual proteins in fined wines to prevent hypersensitivity reactions for consumers allergic to specific proteins.
Mass spectrometry detection of egg proteins in red wines treated with egg white.
L’articolo illustra gli effetti dell’ammendamento di suoli coltivati a cereali con biochar su attività e composizione della comunità microbica.
The paper illustrates the effects of biochar amendment of maize cropped soils on microbial community structure and microbial activity.
Gasification biochar has limited effects on functional and structural diversity of soil microbial communities in a temperate agroecosystem.
L’articolo illustra gli effetti dell’ammendamento di suoli vigneto con biochar su attività e composizione della comunità microbica.
The paper illustrates the effects of biochar amendment of vineyard soils on microbial community structure and microbial activity.
Biochar improves the fertility of a Mediterranean vineyard without toxic impact on the microbial community.
L’articolo illustra gli effetti dell’ammendamento di suoli vigneto con biochar sull’attività microbica.
The paper illustrates the effects of biochar amendment of vineyard soils on microbial activity.
Long-term soil biological fertility, volatile organic compounds and chemical properties in a vineyard soil after biochar amendment.
L’articolo illustra un’ipotesi di trasformazione e stabilizzazione del C nei suoli ammendati con biochar attraverso l’attivazione dell’attività microbica.
The paper illustrates a hypothesis on the stabilization of C in biochar amended soils through the activation of microbial activity.
Effects of Biochar on the C Use Efficiency of Soil Microbial Communities: Components and Mechanisms.
Lo studio estende le conoscenze relative alla regolazione della biosintesi stilbene nella vite, identificando e caratterizzando alcuni fattori di trascrizione, diversi dai MYB R2R3, potenzialmente coinvolti nella regolazione della biosintesi degli stilbeni.
The study extends the current knowledge pertaining to the regulation of stilbene biosynthesis in grapevine, by identifying and characterizing TFs, other than R2R3-MYBs, that are potentially involved in the regulation of stilbene biosynthesis.
Combinatorial Regulation of Stilbene Synthase Genes by WRKY and MYB Transcription Factors in Grapevine (Vitis vinifera L.).
Lo studio fornisce una descrizione del pattern di espressione di geni di vite appartenente al modello di sviluppo fiorale ABCDE e codificanti per MADS-box, a partire dalla fase di pre-antesi fino ad avvenuta-fertilizzazione in diversi organi del fiore.
The study provides a screenshot of the transcriptional behavior of 18 representative grapevine ABCDE genes encoding MADS-box transcription factors in a developmental kinetic process, from pre-anthesis to the post-fertilization stage and in different flower organs.
Genomics of flower identity in grapevine (Vitis vinifera L.).
Questo studio cerca di descrivere il ruolo che le diverse proprietà fisico-chimiche del suolo esercitano sulla fenologia, fisiologia e biochimica della bacca in due varietà di grande importanza economica in Italia e all’estero: Corvina e Glera.
This study tries to dissect the role that different physico-chemical soil properties can produce in terms of berry plasticity at the phenological, physiological, and biochemical levels in a red and a white variety of great economic importance in Italy and overseas: Corvina and Glera.
The Effect of Soil on the Biochemical Plasticity of Berry Skin in Two Italian Grapevine (V. vinifera L.) Cultivars
Questa ampia review sugli stilbeni prende in considerazione molteplici aspetti tra cui la loro chimica e biochimica, la regolazione della loro biosintesi, la loro attività biologica nelle piante, l’ingegneria molecolare delle vie metaboliche degli stilbeni nelle piante e i microbi, nonché la loro produzione biotecnologica in sistemi vegetali.
In this review, all the aspects regarding phytostilbenes are covered including their chemistry and biochemistry, regulation of their biosynthesis, biological activities in plants, molecular engineering of stilbene pathways in plants and microbes as well as their biotechnological production by plant cell systems.
Phytostilbenes as agrochemicals: biosynthesis, bioactivity, metabolic engineering, and biotechnology.
In questo studio, tramite un approccio NGS è stato prodotto un atlante di espressione del fiore della vite in diversi verticilli e tessuti tra cui calice, caliptra, filamento, antera, stigma, ovaio ed embrione in pre e post-antesi.
In the present study, an NGS approach was used to produce a grapevine flower transcriptome snapshot in different whorls and tissues including calyx, calyptra, filament, anther, stigma, ovary, and embryo in both pre- and post-anthesis phases.
The grapevine (Vitis vinifera L.) floral transcriptome in Pinot noir variety: identification of tissue-related gene networks and whorl-specific markers in pre- and post-anthesis phases.
Il lavoro presenta i principali approcci adottati per la difesa della vite da funghi e oomiceti, partendo dal miglioramento genetico convenzionale, seguito dai metodi biotecnologici e terminando con prospettive più recenti come la tecnologia RNAi.
The main approaches used to protect grapevine from fungal and oomycete diseases are reviewed, starting from conventional breeding, followed by biotechnological methods and ending with more recent perspectives such as RNAi technology.
Past, present and future of genetic strategies to control tolerance to the main fungal and oomycete pathogens in grapevine.
The study assessed the treatment performances of 8 different floating treatment wetlands highlighting that they were able to reduce nitrogen loads, chemical oxygen demand and water turbidity.
I sistemi flottanti confrontati in questo studio sono stati efficienti di ridurre i carichi azotati, la torbidità e la COD delle acque dell’area umida.
Treatment performances of floating wetlands: A decade of studies in North Italy.
No-tillage (NT) is a widely promoted conservation practice able to offset agriculture-driven greenhouse gases. NT decreases CH4 emissions from paddy fields (-23 %) but it has no effect in other agroecosystems.
La non lavorazione è una pratica promossa per bilanciare le emissioni di gas ad effetto serra legate all’attività agricola. La sua efficacia si osserva in risaia con riduzione di emissioni di metano del 23% ma non ha effetti in altri agroecosistemi.
No-tillage effects on soil CH4 fluxes: A meta-analysis.
Smart fertilizers match the biggest tasks for modern agriculture production about improving the agronomic efficiency of fertilizers while reducing their cost and environmental impact.
La ricerca sugli ‘smart fertilizer’ racchiude importanti sfide dell’agricoltura tra cui incrementare l’efficienza agronomica della fertilizzazione, ridurre i costi e l’impatto ambientale dei fertilizzanti
Smart fertilizers: What should we mean and where should we go?
Sustainable weed management must integrate several agronomic practices (e.g. cover crops, mulching) to manage weeds in a contest of increased herbicides resistance and climate change.
Una gestione sostenibile della flora infestante, in un contesto di incremento delle resistenze agli erbicidi e cambiamento climatico, deve prevedere l’integrazione di diverse pratiche agronomiche
Aree di ricerca con cui etichettare la pubblicazione: Agronomia, consociazioni e inerbimenti, servizi ecosistemici dell’agricoltura
Integrated weed management: Tools and strategies in a world of pesticide restriction.
The study investigated possible soil variables as soil health indicators showing that biological (AOA and nosZ) and chemical (P, TKN, and pH) variables can be used for this scope.
Lo studio ha evidenziato la possibilità di utilizzare variabili biologiche (AOA e nosZ) e chimiche (P, TKN e pH) come indicatori dello ‘stato di salute’ del suolo.
Soil indicators for comparing medium-term organic and conventional agricultural systems.
Il lievito Starmerella bacillaris è stato rilasciato in vigneto, e la sua concentrazione cellulare è stata monitorata durante la successiva fermentazione dell’uva. Tra i diversi protocolli di vinificazione testati la criomacerazione ha favorito la crescita di S. bacillaris.
The yeast Starmerella bacillaris was released into the vineyard, and its cellular concentration was monitored during the subsequent grape fermentation. Among the various vinification protocols tested, cryomaceration supported the growth of S. bacillaris.
Starmerella bacillaris Released in Vineyards at Different Concentrations Influences Wine Glycerol Content Depending on the Vinification Protocols
Results may support the development of sustainable vineyard management solutions to improve the water use efficiency and adaptation capacity of actual viticultural systems to future scenarios.
Grape Berry Responses to Sequential Flooding and Heatwave Events: A Physiological, Transcriptional, and Metabolic Overview
In questo lavoro è stata studiata l’espressione genica dei trasportatori degli zuccheri in 4 ceppi di lievito S. cerevisiae, mediante Real-Time PCR, durante la fase finale della fermentazione. I risultati hanno suggerito che il livello di espressione complessivo è un fattore determinante per mantenere un’elevata velocità di fermentazione durante la fase finale e ottenere quindi il completo consumo degli zuccheri.
In this work, we investigated the gene expression of the hexose transporters during late fermentation phase, by means of qPCR, in 4 S. cerevisiae strains. The results suggested that the overall expression level is a determining factor in maintaining a high fermentation rate during the final stage and thus achieving complete sugar consumption.
Different gene expression patterns of hexose transporter genes modulate fermentation performance of four Saccharomyces cerevisiae strains
A new modelling framework is presented using historical data that supports management decisions by better understanding past impacts and forecasting for the future.
The interplay between grape ripening and weather anomalies in Northern Italy – A modelling exercise
In questo lavoro sono stati caratterizzati il contenuto di polisaccaridi e la stabilità proteica di vini ottenuti dalla fermentazione sequenziale di ceppi di Starmerella bacillaris con Saccharomyces cerevisiae. Per il vino più instabile la frazione mannoproteica a basso peso molecolare è risultata quella più coinvolta nella stabilità del vino.
In this work, the polysaccharide content and protein stability of wines obtained from the sequential fermentation of Starmerella bacillaris strains with Saccharomyces cerevisiae were characterized. For the more unstable wine, the low molecular weight mannoprotein fraction was found to be the one most involved in wine stability.
Starmerella bacillaris Strains Used in Sequential Alcoholic Fermentation with Saccharomyces cerevisiae Improves Protein Stability in White Wines
While polyphenols in red wines have been extensively studied, polysaccharides and proteins have not received the same level of attention. This study reports, for the first time, quantitative and qualitative data on the macromolecular profile (proteins and polysaccharides) and tannic composition of 110 monovarietal red wines 11 of the most important Italian grape varieties.
The macromolecular diversity of Italian monovarietal red wines
A new approach to prevent quercetin precipitation in red wine was proposed based on a treatment with a pectolytic enzyme having secondary glycosidase activity.
Prevention of quercetin precipitation in red wines: a promising enzymatic solution
The overall results showed that a robotic management of the vineyard can lead to environmental and economic advantages even for medium size farms.
Rovitis 4.0: An Autonomous Robot for Spraying in Vineyards
In questo lavoro è stata studiato un pool di 253 ceppi di Saccharomyces cerevisiae isolati da vigneti di due diversi continenti. È stata valutata la correlazione tra la tolleranza al rame e la distribuzione del numero di copie del gene CUP1 ed è risultato che il numero di copie è molto variabile e influisce in modo diverso sulla tolleranza al rame. La correlazione tra la tolleranza ai solfiti e la distribuzione delle traslocazioni t(XVI;VIII) e t(XVI;XV) era significativa solo per t(XVI;VIII).
In this work a pool of 253 Saccharomyces cerevisiae strains isolated from vineyards from two different continents was studied. The correlation between copper tolerance and the copy number distribution of the CUP1 gene was evaluated and it was found that copy number is highly variable and affects copper tolerance differently. The correlation between sulfite tolerance and the distribution of the t(XVI;VIII) and t(XVI;XV) translocations was significant only for t(XVI;VIII).
The impact of CUP1 gene copy-number and XVI-VIII/XV-XVI translocations on copper and sulfite tolerance in vineyard Saccharomyces cerevisiae strain populations
Il lievito Starmerella bacillaris è stato utilizzato in fermentazione sequenziale con Saccharomyces cerevisiae in un mosto d’uva immaturo a basso contenuto di zuccheri e alto contenuto di acido malico. Tutti gli zuccheri presenti nel mosto sono stati consumati e sono stati misurati un aumento significativo del glicerolo ed un aumento della degradazione dell’acido malico rispetto alla fermentazione con S. cerevisiae.
The yeast Starmerella bacillaris was used in sequential fermentation with Saccharomyces cerevisiae in an unripe grape must with low sugar and high malic acid content. All sugars present in the must were consumed and a significant increase in glycerol and an increase in malic acid degradation were measured compared to fermentation with S. cerevisiae.
Potential use of Starmerella bacillaris as fermentation starter for the production of low-alcohol beverages obtained from unripe grapes
In questo studio sono stati utilizzati due vigneti di diversa età per isolare ceppi di Saccharomyces cerevisiae associati al vigneto da porzioni di corteccia e da grappoli d’uva. S. cerevisiae è stato isolato dalla corteccia del vigneto più vecchio, evidenziando l’importanza dell’età della pianta per la colonizzazione dei lieviti e suggerendo che questo ambiente può essere considerato una nicchia ecologica alternativa che ospita stabilmente S. cerevisiae. Non c’è stato un significativo trasferimento di ceppi dalla corteccia al mosto.
In this study, two vineyards of different ages were used to isolate vineyard-associated Saccharomyces cerevisiae strains from bark portions and grape bunches. S. cerevisiae was isolated from the bark of the oldest vineyard, highlighting the importance of plant age for yeast colonization and suggesting that this environment can be considered an alternative ecological niche that permanently hosts S. cerevisiae. There was no significant strain transfer from bark to must.
Dynamics of Saccharomyces cerevisiae strains isolated from vine bark in vineyard: Influence of plant age and strain presence during grape must spontaneous fermentations
Overall integration of these data enabled us to draft a first comprehensive view of the molecular and metabolic pathways involved in grapevine’s root responses highlighting a deep metabolic and transcriptomic reprogramming during and after exposure to waterlogging.
Flooding Responses on Grapevine: A Physiological, Transcriptional, and Metabolic Perspective
Il confronto dei genomi di due ceppi di Starmerella bacillaris ha rivelato 33.771 varianti di alta qualità e la presenza di cinque traslocazioni. L’assenza di alcuni fattori trascrizionali coinvolti nella regolazione della glicerolo-3-fosfato deidrogenasi e l’identificazione di una duplicazione che aumenta il numero di copie del gene glicerolo-3-fosfato fosfatasi suggeriscono una regolazione diversa della via del glicerolo per S. bacillaris rispetto a S. cerevisiae.
The genome comparison of two Starmerella bacillaris strains revealed 33,771 high-quality variants and the presence of five translocations. The absence of some transcription factors involved in the regulation of glycerol-3-phosphate dehydrogenase and the identification of a copy-number-increasing duplication of the glycerol-3-phosphate phosphatase gene suggest a different regulation of the glycerol pathway for S. bacillaris compared to S. cerevisiae.
Whole genome comparison of two Starmerella bacillaris strains with other wine yeasts uncovers genes involved in modulating important winemaking traits
Tre ceppi di vigneto di Saccharomyces cerevisiae sono stati confrontati con un ceppo commerciale per capire se la disponibilità di azoto possa influenzare la capacità competitiva dei ceppi durante la fermentazione. L’analisi della cinetica di fermentazione, del consumo di azoto e l’espressione dei geni legati al metabolismo dell’azoto hanno evidenziato che i lieviti di vigneto avevano un tasso di assimilazione dell’azoto più elevato rispetto al ceppo commerciale, suggerendo questa come un’ulteriore strategia dei lieviti di vigneto per competere con successo durante la crescita in mosto.
Three Saccharomyces cerevisiae strains isolated from vineyard were compared with a commercial strain to understand whether nitrogen availability could influence the competitive ability of the strains during fermentation. The analysis of fermentation kinetics, nitrogen consumption and the expression of genes related to nitrogen metabolism showed that vineyard yeasts had a higher nitrogen assimilation rate than the commercial strain, suggesting this as a further strategy of vineyard yeasts to successfully compete during must fermentation.
The role of nitrogen uptake on the competition ability of three vineyard Saccharomyces cerevisiae strains
Unripe grape juice produced from six different winegrape varieties harvested at three different dates was subjected to compositional and sensory analyses. Unripe grape juice can be used as a dressing alternative to vinegar in many food applications.
Chemical and sensory analysis of verjuice: an acidic food ingredient obtained from unripe grape berries
In questo studio è stata effettuata un’indagine su larga scala della diversità genetica di una popolazione di ceppi di S. cerevisiae isolati da vigneti di tre diverse regioni vinicole. A seconda della regione analizzata sono state rilevate grandi differenze nella presenza di lieviti S. cerevisiae, indicando che la distanza geografica è uno degli elementi chiave coinvolti nella differenziazione delle popolazioni di lievito di vigneto. Nelle aree in cui l’abbondanza di lieviti autoctoni era bassa è stata trovata una diffusione molto elevata di lieviti industriali che ha ridotto le differenze tra le popolazioni.
In this study, a large-scale investigation of the genetic diversity of a population of S. cerevisiae strains isolated from vineyards of three different wine regions was performed. Large differences in the presence of S. cerevisiae yeasts were found depending on the region analysed, indicating that the geographical distance is one of the key elements involved in the differentiation of vineyard yeast populations. In areas where the abundance of autochthonous yeasts was low, a very high diffusion of industrial yeasts was found and reduced the differences between populations.
The geographic distribution of Saccharomyces cerevisiae isolates within three Italian neighboring winemaking regions reveals strong differences in yeast abundance, genetic diversity and industrial strain dissemination
In questo lavoro è stata dimostrata per la prima volta l’attività antifungina di alcuni ceppi di Starmerella bacillaris contro Botrytis cinerea, osservando una riduzione di B. cinerea su acini d’uva infettati artificialmente. Inoltre questi ceppi di S. bacillaris sono stati utilizzati in fermentazione sequenziale Con S. cerevisiae e hanno determinato un aumento significativo del contenuto di glicerolo e una riduzione delle concentrazioni di etanolo e acido acetico, suggerendo l’utilizzo di questo lievito come agente di biocontrollo in vigneto con possibili effetti positivi sulla fermentazione del mosto.
In this work, the antifungal activity of some strains of Starmerella bacillaris against Botrytis cinerea was demonstrated for the first time, observing a reduction of B. cinerea on artificially infected grape berries. Furthermore, these S. bacillaris strains were used in sequential fermentation with S. cerevisiae and resulted in a significant increase in glycerol content and a reduction in ethanol and acetic acid concentrations, suggesting the use of this yeast as a biocontrol agent in vineyard with possible positive effects on the fermentation of the must.
Biocontrol ability and action mechanism of Starmerella bacillaris (synonym Candida zemplinina) isolated from wine musts against gray mold disease agent Botrytis cinerea on grape and their effects on alcoholic fermentation
Five fractions differing in molecular weight were separated from a Prosecco wine after 1 and 18 months of wine ageing on yeast lees and back added to the ultrafiltered wine in order to assess their contribution to wine foamability. The results suggest that sparkling wine foaming is due to an interaction between grape and yeast proteins.
Foamability of Prosecco wine: Cooperative effects of high molecular weight glycocompounds and wine PR-proteins
Notizie e contenuti recenti pubblicati nelle diverse sezioni del sito.
Evento organizzato dalla Confraternita della Vite e del Vino del Veneto Orientale e del Friuli Venezia Giulia Ingresso libero con …
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